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Creo e governo visioni che diventano progetti.

Dò forma a realtà digitali, esperienziali e culturali.

Chi è Elias L’Artista (in breve)

Creatore di realtà, riattivatore
di simboli, stratega del sacro.


1. Ho lasciato presto ogni certezza per inseguire una direzione che non aveva nome.
Non ho viaggiato per fuggire, ma per cercare.
Camminavo dove sentivo vibrare il mistero, spesso senza sapere perché.
Ciò che trovavo non era mai fuori: era nelle crepe della realtà.


2. Ho lavorato nei settori più diversi,
dalla formazione all’arte, dalla cultura all’ideazione di progetti radicali.
Ho sperimentato, fallito, ricominciato.
Ho attraversato me stesso, più che il mondo.
E lì ho trovato le chiavi.

​​


3. Non ho seguito modelli. Li ho disintegrati.

 Mentre il mondo correva verso il successo, io cercavo l’origine del mondo stesso.

Ciò che oggi insegno non viene dal marketing. Viene dal fuoco.

​​


4. Ho fondato il Centro Studi “L’Arco di Apollo”

perché sapevo che serviva un nuovo ordine del reale: capace di unire antiche sapienze, strategia moderna e atti rituali.

​​


5. Creo progetti, festival, percorsi formativi

che non intrattengono, ma trasformano: dal Carnevale come rito al trekking come iniziazione, fino ai libri come strumenti di detonazione interiore.

​​


6. Scrivo, parlo, costruisco, invento.

Ogni gesto è un’azione sacra. Ogni progetto, un portale. Ogni persona incontrata, un alleato in guerra contro l’oblio.

​​


7. Collaboro con la mia compagna, guida e artista,

nella creazione di format ibridi tra natura, pedagogia e arte viva. Insieme formiamo un’unità operativa connessa alla Terra e alle stelle.

​​


8.. Non cerco seguaci. Cerco guerrieri della memoria.
Chi incrocia la mia traiettoria non viene salvato. Viene risvegliato.

E chiamato ad agire.

​​


9. Elias L’Artista è il mio nome.
Non un brand. Non un personaggio.
Ma la firma lasciata da chi ha attraversato il mondo invisibile…

ed è tornato per aprire le porte.

Oltre i Confini del Mondo

Sono nato in una terra antica, dove il sole disegna verità sui muri e le pietre sussurrano memorie.
Fin da bambino sapevo che c’era qualcosa di sbagliato nel mondo che ci veniva mostrato. Non riuscivo ad accettare le spiegazioni facili, né i ruoli prestabiliti. Mentre gli altri imparavano a stare al posto assegnato, io cercavo crepe. Disegnavo mappe per uscire. Giocavo con voci invisibili. Ero già in viaggio, senza saperlo.

La scuola mi insegnava a ripetere, io imparavo a smontare.
Mentre i miei coetanei studiavano per diventare qualcuno, io cercavo di ricordare chi ero prima di nascere. Leggevo miti, interrogavo simboli, ascoltavo chi parlava in sogni. Nessuno riusciva a etichettarmi. Non perché fossi contro: semplicemente, ero fuori. E questo era il mio primo vero potere.

A vent’anni ho cominciato a cercare senza sapere cosa.
Ho fatto ogni tipo di lavoro, dai più umili a quelli di maggior rilievo, fino a inventarmeli — creando ruoli là dove prima c’era solo bisogno o visione. Ho attraversato fasi di disillusione, solitudine, crolli. Ma non mi sono mai arreso.
Una tensione sotterranea mi guidava, come una stella invisibile dentro le viscere.
Non sapevo dove stessi andando, ma sapevo con certezza che ci sarei arrivato.
Non ho mai saputo fingere, né accettare compromessi comodi.
Ogni volta che la realtà mi proponeva un copione, lo strappavo.
Preferivo fallire autenticamente, che vincere mentendo.
E così ho continuato a percorrere quella strada senza mappa:
quella che mi portava sempre oltre, dove solo l’ignoto suona familiare.

Non ho mai cercato un maestro. Ho ascoltato il silenzio degli dei.
Mi hanno parlato nel vento, nel corpo stremato, nei sogni che non sapevano spiegarsi.
Ho studiato il sacro come si studia un codice: non per pregare, ma per entrare.
Da Cernunnos a Dioniso, da Apollo a Shiva, non ho raccolto icone, ma linguaggi.
E in quel linguaggio ho visto un disegno antico, che nessuna religione ha il coraggio di nominare.

Ho fondato un Centro Studi non per insegnare, ma per disinnescare illusioni.
L’Arco di Apollo non è un’istituzione: è un varco.
Un punto di crisi per chi non crede più al mondo come gli è stato raccontato.
Insieme alla mia compagna, guida escursionistica e creatrice, accompagno chi è pronto a entrare nella soglia.
Non facciamo turismo. Offriamo ritorni.
A sé stessi, alla Terra, al Tempo originario.

Scrivo libri che non spiegano: fanno detonare.
Ogni parola è una miccia. Ogni frase, un'esca.
Parlo di dei, DNA, architetture sacre, ritorno al primordiale, simulazioni e codice.
Non per vendere verità, ma per attivare memorie.
Chi mi legge, raramente resta lo stesso. Perché ciò che scrivo non viene da me — ma da ciò che si è aperto quando io mi sono tolto di mezzo.

Il mio lavoro oggi è fondare mondi veri dentro una realtà finta.
Creo format, esperienze immersive, comunità attive, eventi che bucano la superficie.
Dal trekking iniziatico al Carnevale come rito, dalle grotte sacre ai progetti educativi per bambini, ogni gesto ha uno scopo:
ricordare ciò che viene prima del linguaggio.
Offro soglie. A chi ha il coraggio di attraversarle.

Mi chiamo Elias L’Artista. Vivo oltre i confini del mondo.
Non sono un leader, né un maestro.
Sono uno che ha tolto la benda.
E se sei pronto a rompere lo specchio,
puoi venire con me.
Non ti dirò chi sei.
Ma ti porterò dove non potrai più fingere di non saperlo.

Le mie pubblicazioni

Libri, Ebook, Pdf 

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A cosa lavoro

Alcuni progetti e iniziative
a cui mi sto dedicando
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Il Centro Studi L’Arco di Apollo
sviluppa progetti culturali, formativi ed esperienziali per una nuova era.

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Il Centro Studi L’Arco di Apollo
sviluppa progetti culturali, formativi ed esperienziali per una nuova era.

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