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Ouija: Il Segreto Nascosto nel Suo Nome tra Miti, Massoneria e Misteri Antichi


Brevetto No. 18.9193 febbraio 1891


“Sappi che la Kennard Novelty Company, una società creata ed  esistente ai sensi delle leggi dello Stato del Maryland che ha sede e attività commerciale a Baltimora, nel Maryland, ha adottato per il suo uso un marchio di giocattoli, di cui il seguente è una specifica completa, chiara ed esatta. Il suddetto marchio consiste nella parola arbitraria e fantasiosa “Ouija”, pronunciata “We – Ja”. Questa parola, come risulta dal facsimile di accompagnamento, è composta da caratteri di scrittura: ma lo stile dei caratteri può essere modificato a piacere e la parola può essere associata a qualsiasi materia pittorica o descrittiva desiderata, senza alterare il carattere del marchio, la cui caratteristica essenziale è la parola “Ouija”. Il marchio è stato utilizzato ininterrottamente nell'attività dal 1 luglio 1890”

 

Comincia così, quasi due secoli fa, la storia della tavola parlante Ouija. Realizzata da Elija Bond, esponente della massoneria americana dell'epoca, è stata commercializzata dalla Kennard Novelty Company, una azienda produttrice di fertilizzanti che mutò nella più grande società di produzione e commercializzazione della Ouija.


La storia di questo strumento è molto intrigante ma vorrei soffermarmi, con questo articolo, ad esaminare solo il nome che è stato dato allo strumento e che, come si legge nel brevetto, non può essere modificato.

 

Prima però è doveroso aprire una parentesi riguardante la massoneria dell'epoca dato che tutti i personaggi coinvolti con la tavola parlante erano fratelli massoni.


Ufficialmente la massoneria nacque in Inghilterra nel 1717 con il nome di Prima Gran Loggia d'Inghilterra ma, in base al Manoscritto Regio di cui la fratellanza si fa portatrice fin dall'inizio, essa risale ad Euclide o a Jabal, figlio di Lamech e viene introdotta in Inghilterra durante il regno del sovrano Atelstan.


Il Manoscritto Regio, risalente al XIV secolo si componeva di alcune regole di base – Antichi doveri – che possiamo riassumere in diversi temi trattati all'interno:


  1. L'origine dalla massoneria, come "applicazione al mestiere", la cui fondazione è attribuita ad Euclide ad Alessandria d'Egitto.


  2. L'introduzione della massoneria in Inghilterra sotto il suo primo re Atelstano d'Inghilterra


  3. La spiegazione dei 15 doveri di un massone


  4. La tradizione delle leggende dei Quattro Coronati e della Torre di Babele


  5. Suggerimenti sul comportamento e sulla disciplina.

 

In un manoscritto successivo di circa un secolo, il Manoscritto Crooke, l'origine viene attribuita a Jabal e tramandata poi ad Euclide.

 

Chi sono questi personaggi storici?

 

Jabal o Yabal o Iabal, era uno dei figli di Lamec (non il padre di Noè ma un discendente di Caino).


Gli atri figli erano Jobal, Tubalkain e Naamah, l'unica figlia femmina.


Ciò che ci interessa, ai fini di questa ricerca, è che i tre figli maschi di Lamech furono gli iniziatori dei mestieri.  Jabal  fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. [21] Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. [22] Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro (Genesi, 4)

 

Non dimentichiamo che la massoneria nacque come gilda di “muratori”, costruttori non di edifici, o non solo ma di popoli. Derivando da Jabal, il pastore nomade, possiamo pensare che si è imposta, nella storia, come guida del gregge umano.


Tornando ai personaggi, dopo Jabal la conoscenza passa a Euclide che conosciamo come il padre della geometria.

 

Euclide visse attorno al IV sec. a.C. E fu l'autore dei tredici libri conosciuti come Elementi in cui tratta della geometria piana, solida e dei numeri. Naturalmente è noto che la geometria è una delle basi della massoneria, ritraendone forme e dimensioni anche nei suoi simboli.

 

Atelstan, il terzo nome citato sia nel Manoscritto Regio che nel Manoscritto Cooke, è stato il primo Re d'Inghilterra.

 

Comprendere quale sia la strada che ha condotto il pastore nomade Jabal fino al regno d'Inghilterra, nella storia, non è facile ma quello che è interessante, ai fini di questa ricerca, è proprio la paternità del mestiere di massone al biblico Jabal, discendente di Caino.

 

Il nome di Jabal

 

L'etimologia del nome Jabal è incerta.


Alcune fonti riportano l'origine a Jebel col significato di monte o montagna, altri lo riconducono al sostantivo Yabal che significa corso d'acqua.


Teniamo presente che, nel corso del tempo, i fonemi hanno subito diverse trasformazioni. Nel caso particolare, mi riferisco al betacismo, quell'effetto per cui la b e la v o w possono essere intercambiate nella lingua.


Per fare un esempio nella lingua sarda la parola “vero” è in alcuni casi trasformata in “beru”.


Questa modalità è molto comune nei passaggi linguistici antichi e nel nome di Jabal o Jebel (anche la vocalizzazione è molto spesso distorta nei passaggi linguistici), possiamo affermare, ipoteticamente che esso possa essere diventato Jabal o Jebel ma che all'origine (o viceversa) sia stato Jawal o Jewel o anche Jawel o Jewal...


E' davvero difficile definire esattamente un nome alla sua origine poiché, come ci tramanda il mito della torre di Babele, le lingue si sono differenziate da una lingua originaria.


Ritengo dunque possibile che la trasformazione in Jabal sia avvenuta da un termine più antico o parallelo simile a Ja (o Ya) wal o wel.

 

Detto questo torniamo all'inizio di questo articolo, nella dicitura del brevetto del nome della tavola ouija in cui viene specificato che, pur scrivendo Ouija, la pronuncia esatta deve essere Weja.


Ebbene, con una semplice trasposizione di sillabe (metatesi linguistica) o leggendo da destra verso sinistra Weja diventa Jawe assumendo un'assonanza importante sia con il nome del “primo massone” che con quello legato alla misteriosa figura biblica che Mosè incontrò sulla Montagna Sacra del Sinai.

 

"Naturalmente questa disamina è soltanto una congettura della mia mente, un puzzle che ha senso solo se riusciamo a vedere oltre la dubbia motivazione esistente dietro la commercializzazione della tavola parlante quale gioco di società per bambini."

 

Le conclusioni sono lontane a venire ma la questione del nome è uno dei punti che cercherò di approfondire soprattutto perché – pare – da un'intervista al produttore Charles Kennard che il nome della tavola sia stato suggerito ad una medium dalla tavola stessa.


Sto cercando di verificare la veridicità di questa informazione.


Resta il fatto che, la mia indagine risultasse corretta, chi comunicava con la medium avrebbe potuto svelare il suo nome e perché no, dedicare a se stesso la moderna invenzione dell'epoca.


Grazie

Elìa

 

Qui puoi trovare una prima pubblicazione, "Ouija - Indagine Preliminare" che mira ad introdurre e questa spinosa quanto curiosa e oserei dire necessaria indagine sul mistero della Tavola parlante che ha fatto, nel tempo, tanto parlare di se.




Fonti:

 

 

 

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