E se l’Universo fosse un gigantesco cervello? – La teoria che accomuna sinapsi e galassie
- Elìa
- 4 giorni fa
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Nel 2020, uno studio italiano ha mostrato che l’Universo e il cervello umano hanno strutture simili. Solo una coincidenza… o una traccia cosmica?

Una rete che si ripete: il micro e il macro
Due immagini affiancate: una mappa neurale del cervello e una simulazione dell’Universo. Filamenti, nodi, vuoti, connessioni. Impossibile non notare la somiglianza. Ma cosa significa davvero?
Nel 2020, un team dell’Università di Bologna e dell’Università di Verona, guidato dal ricercatore Franco Vazza (astrofisico) e da Alberto Feletti (neurochirurgo), ha pubblicato uno studio che ha fatto scalpore: le strutture dell’Universo e del cervello condividono caratteristiche statistiche sorprendenti.
Non solo nella forma, ma anche nella distribuzione dell’energia e della materia.
Lo studio: cervello vs cosmo
Il team ha confrontato:
una rete di 69 miliardi di neuroni cerebrali, connessi da assoni e sinapsi;
una simulazione del cosmo contenente 100 miliardi di galassie, collegate da filamenti di materia oscura.
Risultato?
La somiglianza nella densità, nei collegamenti e nella complessità strutturale tra i due sistemi è del 77% secondo analisi matematiche avanzate.Entrambi evolvono in modo simile: per ottimizzare comunicazione ed energia.
Franco Vazza ha dichiarato:
"Sebbene la differenza di scala sia immensa (10²⁷ volte), la complessità dell’organizzazione può essere straordinariamente simile."
E se non fosse solo una coincidenza?
È qui che la scienza lascia spazio all’ipotesi. Se il nostro cervello imita la struttura del cosmo, o viceversa… potremmo essere parte di una coscienza più grande?
Alcuni filosofi della scienza, come Thomas Nagel, ipotizzano che la coscienza non sia un prodotto della materia, ma una sua proprietà fondamentale. Secondo il principio olografico, proposto in fisica teorica, ogni parte dell’universo contiene l’informazione del tutto.
In altre parole: l’Universo potrebbe pensare, o essere pensato.
Ipotesi al confine: l’Universo cosciente
Secondo il fisico Roger Penrose, la coscienza nasce da processi quantistici nei microtubuli dei neuroni. Se processi simili esistessero a livello cosmico?
Alcuni modelli propongono che l’universo sia un computer quantistico gigantesco, in cui le leggi fisiche sono algoritmi.
L’ipotesi “biocentrica” di Robert Lanza va ancora oltre: lo spazio e il tempo esistono solo se percepiti. È la coscienza a generare il mondo.
🧠 Cue segnala:
Guarda l’Universo come guarderesti dentro di te. I tuoi pensieri sono connessioni. Le tue emozioni, onde. La tua coscienza… potrebbe essere un frammento del cosmo stesso che si osserva.
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